Spataro alla Scuola Sant'Anna: prescrizione breve vanifica i processi contro la corruzione
Si è svolto il 12 aprile presso la Scuola Sant'Anna il seminario "Uomini d'onore: il pentitismo nella storia e nella giustizia italiana", tenuto da Armando Spataro, Procuratore Generale della Repubblica Aggiunto presso il Tribunale di Milano, che ne ha illustrato gli aspetti e le difficoltà tanto nell'ambito del contrasto alle organizzazioni mafiose quanto in quello della lotta al terrorismo degli anni '70.
'La prescrizione breve rende inefficaci le azioni giudiziarie di contrasto alla corruzione. L'Italia - ha dichiarato il magistrato - ha aderito a una convenzione internazionale per contrastare la corruzione, ma non l'ha ancora ratificata. Non solo, nel 2009 e nel 2011 l'Europa ci ha detto: 'Il vostro sistema di contrasto alla corruzione e' inefficace', ma non perche' non siano capaci i poliziotti e i magistrati, anzi i nostri poliziotti sono i migliori del mondo, ma solo perche' la prescrizione e' troppo breve e dunque non si arriva alla sentenza. Santo cielo che cosa ci vuole per modificare il sistema di corruzione che fu come sappiamo modificato in un periodo particolare all'intero di quelle che vengono chiamate dai giuristi leggi ad personam? Bisogna intervenire: non si puo' andare avanti con una prescrizione cosi' breve. E occorre anche intervenire sul piano politico, prevedendo l'ineleggibilita' o addirittura la incandidabilita' di chi e' stato rinviato a giudizio per reati legati alla corruzione'.
Ha continuato Spataro in merito alle indagini giudiziarie in corso sulla Lega Nord, ma anche sul caso Lusi: 'Le prime pagine dei giornali da molto tempo sono tutte dedicate a questo tipo di inchieste, mi auguro solo che, al di la' della dimensione del fenomeno, questo susciti una reazione proprio del ceto politico che deve comprendere che occorrono correttivi, non si puo' vivere alla giornata e mostrarsi sensibili al contrasto della corruzione solo quando ne parlano i media'. Non conoscendo approfonditamente le indagini in corso, Spataro ha precisato 'di non poter entrare nel merito', ma 'da cittadino non mi pare accettabile che i contribuenti debbano farsi carico delle spese organizzative dei partiti'. 'Io - ha aggiunto - credo nella funzione dei partiti e non accetto affermazioni qualunquistiche, secondo le quali tutta la politica e' corrotta, perche' ci sono anche tante persone per bene. I partiti svolgono un ruolo fondamentale nella vita del Paese, ma hanno gli iscritti e possono contare su una modalita' di raccolta fondi anche dai privati che vogliono sostenerli e quindi in qualche modo va rivista la legislazione: penso che un sostegno pubblico dovrebbe essere limitato solo a particolari attivita' dei partiti, ma non possa essere estesa in modo ampio come avviene adesso'.